[-] [email protected] 4 points 5 months ago

Io, soprattutto quando c'è un'interazione attiva come su una comunità o altro, tendo a creare nickname casuali tranne quando voglio essere riconoscibile come ad esempio qui su Feddit e su Mastodon.

Non mi entusiasma molto in generale l'idea di essere sempre riconoscibile grazie allo stesso identico username.

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submitted 8 months ago by [email protected] to c/[email protected]

Dal 17 dicembre addio a mozilla.social. Non è proprio il massimo che un'azienda come Mozilla decida di chiudere un server nel fediverso (né per Mozilla né per il fediverso), ma tant'è.

https://mozilla.social/@mozilla/113153943609185249

Abbiamo preso la difficile decisione di terminare il nostro esperimento con Mozilla.social e chiuderemo l'istanza Mastodon il 17 dicembre 2024. Vi ringraziamo per aver fatto parte della comunità di Mozilla.social e per averci fornito il vostro feedback durante la nostra closed beta. Potete continuare a utilizzare Mozilla.social fino al 17 dicembre. Prima di questa data, potete scaricare i vostri dati qui (https://mozilla.social/settings/export) e migrare il vostro account su un'altra istanza seguendo le seguenti istruzioni: https://support.mozilla.org/en-US/kb/mozilla-social-faq

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submitted 8 months ago by [email protected] to c/[email protected]

C'è stato un recente aggiornamento per Cryptomator desktop e anche per Cryptomator iOS.

Cryptomator 1.14.0

La versione 1.14.0 di Cryptomator per desktop introduce nuove funzionalità e importanti correzioni di bug. Tra le novità più importanti la funzione di "Accesso rapido"per Windows e Linux per un accesso più veloce alle casseforti, la correzione di un bug relativo alle date di modifica dei file in CryptoFS e la risoluzione di un problema che causava la perdita di dati quando si modificavano documenti di Microsoft Office in una cassaforte Dropbox su Windows.

Cryptomator 2.6 per iOS

La versione 2.6 di Cryptomator per iOS è ora disponibile e porta con sé nuove funzionalità e miglioramenti che migliorano l'esperienza utente. Tra le novità più importanti l'introduzione del supporto per il servizio cloud Box, la traduzione in sloveno e ucraino e la correzione di un bug che causava l'errore "Non autorizzato" durante l'upload di file su OneDrive. Inoltre, è stata rimossa l'opzione "Cambia password" per le casseforti Hub, poiché questi non hanno password individuali.

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submitted 8 months ago by [email protected] to c/[email protected]

Visto che è una delle domande più frequenti nel gruppo, in questi giorni Matrix ha pubblicato un articolo sull'aggiornamento dell'interoperabilità con WhatsApp.

Ricordo che all'epoca Signal e Threema se ne sono invece tirate fuori.

Piccola sintesi tradotta, il testo integrale lo trovate qui.

La Fondazione Matrix ha fornito un aggiornamento sulla interoperabilità nativa tra Matrix e WhatsApp, come richiesto dal Digital Markets Act (DMA). In febbraio, la Fondazione aveva mostrato come Matrix potesse essere utilizzato per la messaggistica end-to-end (E2EE) e aveva annunciato la collaborazione con Meta per integrare WhatsApp con le API di DMA. Tuttavia, la proposta di Reference Offer di WhatsApp ha sollevato alcune preoccupazioni, come la necessità per gli utenti di abilitare manualmente la funzione DMA e la richiesta di condividere l'indirizzo IP degli utenti.

Dopo aver discusso con WhatsApp, la Fondazione ha ottenuto alcuni progressi, come la possibilità di rendere gli utenti raggiungibili per default e la riduzione dei dati condivisi con WhatsApp. Tuttavia, la limitazione dell'interoperabilità ai soli utenti dell'Unione Europea (UE) rappresenta un ostacolo significativo per la realizzazione di un ponte nativo tra Matrix e WhatsApp. La Fondazione cerca ora un'organizzazione disposta a finanziare lo sviluppo di un ponte di produzione di alta qualità per consentire l'interoperabilità tra Matrix e WhatsApp.

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submitted 8 months ago by [email protected] to c/[email protected]

Viste le recenti, e speriamo temporanee, débâcle di Invidious e Piped ho aggiunto il front-end alternativo chiamato LightTube nell'articolo dedicato alle alternative a YouTube.

LightTube, un altro front-end con alcune caratteristiche interessanti. Permette di vedere i video senza pubblicità, attiva la visualizzazione dei "non mi piace" (da Return YouTube Dislike), ha il supporto a SponsorBlock, la possibilità di accedere ai feed delle sottoscrizioni senza necessità di un account Google, la gestione delle playlist e la possibilità di proxare i video. Attenzione: Google potrebbe bannare il vostro account se utilizzate LightTube per loggarvi, evitate di farlo.

Questa una lista dei server disponibili: https://lighttube.org/instances.

Come sempre è bene ricordare che la vera alternativa a YouTube è PeerTube 💛

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submitted 8 months ago by [email protected] to c/[email protected]

Mullvad annuncia la possibilità di utilizzare il multihop su iOS. Il multihop serve, sostanzialmente, a fare un "doppio salto" prima di connettersi al server di destinazione.

Traduzione da Mullvad

Per aumentare ulteriormente la vostra privacy e rendere il vostro traffico più difficile da analizzare, ora potete instradare tutto il vostro traffico attraverso due server anziché uno solo, direttamente nella nostra app iOS, versione 2024.5 e successive.

La nostra funzione multihop consente di connettersi a qualsiasi server di destinazione attraverso qualsiasi server di ingresso, utilizzando un tunnel nel tunnel.

La selezione di server diversi in giurisdizioni diverse o di provider di hosting diversi può rendere leggermente più difficile la raccolta dei dati. Si noti che, a seconda della posizione dei due server, questo potrebbe potenzialmente degradare le prestazioni in una certa misura.

Come

Per attivare il multihop su iOS andate su ImpostazioniImpostazioni VPN → e attivate Abilita multihop.

Dopo aver fatto ciò, è possibile selezionare la posizione desiderata per il server di ingresso e di uscita tornando alla vista principale e aprendo la vista Switch location. Si noteranno le due schede in alto: Entrata e Uscita.

Perché

L'instradamento del traffico attraverso più server in giurisdizioni separate offre un livello più elevato di privacy e sicurezza, anche se un server dovesse essere compromesso. Gli avversari dovrebbero lanciare attacchi tempestivi contro il traffico in più sedi per poter analizzare il vostro utilizzo online.

Ci sono diversi motivi per cui si desidera che il traffico venga instradato attraverso più server VPN prima di essere diffuso su Internet. Per ulteriori informazioni, potete leggere la nostra guida WireGuard multihop.

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submitted 8 months ago* (last edited 8 months ago) by [email protected] to c/[email protected]

Qualche giorno fa c'è stato un AMA cioè un Ask Me Anything su Reddit con protagonista il CEO di Proton, Andy Yen.

Sono uscite alcune cose interessanti e vi lascio il link, visto che molti hanno un account Proton potrebbero esserne interessati. Purtroppo non viene detto molto sull'integrazione Standard Notes / Proton, viene detto qualcosina sulle notifiche push dipendenti da Google:

Most likely, the answer has to be two versions of the app, and people can pick one based off of their needs, but that's significantly more work, so this is currently prioritized behind some improvements we want to make in calendar (mail and calendar are the same team at Proton)

e viene anche risposto che attualmente non stanno pensando a una sorta di alternativa a NextDNS (che era uno dei prodotti che qualcuno ogni tanto chiede).

Link Reddit | Link Redlib

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submitted 9 months ago by [email protected] to c/[email protected]

C'è un nuovo aggiornamento per Element X (la nuova applicazione completamente riscritta di Element per Matrix) che porta l'app alla versione 0.6.0.

Per scaricarla: GitHub | Play Store | F-Droid

In realtà nonostante si passi dalla 0.5.3 alla 0.6.0 non ci sono grandissime novità, questo il changelog con le novità principali:

🙌 Miglioramenti

  • Abilita la funzione dei messaggi appuntati per impostazione predefinita
  • Lista dei messaggi appuntati: nascondere le reazioni

🐛 Correzioni di bug

  • Feature/fga/pinned messages fix timeline provider

Aggiornamenti delle dipendenze

  • Aggiornato activity alla v1.9.2
  • Aggiornata l'azione peter-evans/create-pull-request alla v7
  • Aggiornamento dell'sdk di Rust a 0.2.43

Altro

  • DeviceId e pulizia
  • Aggiornate le risorse dell'application store
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submitted 9 months ago by [email protected] to c/[email protected]

Una bella newsletter del, spesso ottimo, Davide Piacenza. Se vi piace potete iscrivervi alla sua newsletter chiamata Culture Wars.

Non so voi, ma dal mio piccolo e secluso osservatorio mi sembra che negli ultimi tempi sempre più persone si prodighino ad amplificare un discorso riassumibile – coi limiti costitutivi di ogni riassunto – come segue: ogni critica a una nuova tecnologia, al fondo, è legata alle altre dal minimo comune denominatore di una commistione di nostalgia retrograda, panico morale luogocomunista («dove andremo a finire, signora mia?») e antipatia viscerale per le nuove forme di espressione o comunicazione.

Da persona che negli ultimi anni si è messa quasi ogni giorno lo scafandro da palombaro per immergersi nelle profondità delle nostre vite socialmediali iperconnesse, ritengo che questa lettura sia insensata, banale, superficiale, ma soprattutto pericolosa.

Ok, Piacenza, però tu sei il primo a essere sui social: co-e-ren-za. Sì, certo, e questo è un primo punto da smarcare, a mo’ di disclaimer: sono sui social perché, dopo quindici anni di frequentazione, credo di aver finalmente imparato a starci in una maniera che non ha effetti nocivi sulla mia salute; il che implica utilizzarli il meno possibile, e soprattutto non illudermi di poterci discutere di politica, o di cultura, o di sport.

Anzi, meglio ancora: significa non illudermi di poterli usare per discutere, full stop. In altre parole, sto evitando accuratamente la destinazione d’uso per cui erano stati originariamente pensati e sviluppati, nonché il campo d’azione per cui ne abbiamo collettivamente incensato le ricadute sulla società per più di un decennio. E persino con questo modus operandi segnato da paletti abbastanza stretti, non di rado torno ad arrabbiarmi, a essere frustrato dalle loro logiche, a volermene allontanare, a chiedermi perché non costruiamo un’alternativa.

Parlo al plurale, anche perché io stesso sono stato un loro sostenitore relativamente accanito (online si trovano facilmente articoli che ho scritto nell’arco di anni, su diverse riviste): giubilavo quando l’allora Twitter sospingeva il vento delle Primavere arabe, nel 2011-12; mi entusiasmavo osservando e raccontando i primi progetti giornalistici spuntati sulle piattaforme; detta semplicemente, credevo che stessero migliorando il mondo.

Poi cos’è successo? Sono diventato vecchio e scorbutico? Ho iniziato a guardarli come l’America perbenista degli anni Cinquanta guardava il rock’n’roll di Little Richard e Jerry Lee Lewis, stringendo con costernazione i suoi rosari? Mi sono convinto che i social siano vettori di corruzione morale e intellettuale, come i critici letterari ottocenteschi pensavano dei racconti e dei romanzi? Gli inquadramenti offerti dall’estremità dei filo-social, stringendo, sono questi.

E tutto può essere, ma se c'è una prassi che non mi fa difetto, di norma, è l’autocritica; credo proprio che il problema risieda altrove. Intendiamoci, peraltro: non c’è dubbio che tra chi critica i social media (o gli smartphone, o l’intelligenza artificiale, o i razzi per andare su Marte, eccetera) ci sia una folta schiera di passatisti in malafede, di persone con rendite di posizione da difendere, di torri d’avorio interessate a non dilapidare il loro privilegio.

Ma se tutte le prefiche che si lagnano della polarizzazione e le altre storture di quest’epoca hanno sempre torto, come sostengono variamente i più accesi sostenitori del sol dell’innovare che leggo e ascolto, perché dargli la soddisfazione di vedere indirettamente confermate le loro critiche, facendo di tutta l’erba un fascio a cui destinare un commento derisorio, à la ok, boomer?

Come dice a un certo punto Fran Lebowitz nel documentario recentemente prodotto da Netflix che le ha dedicato l’amico Martin Scorsese, «la gente pensa che io non abbia i social perché non so cosa sono: invece ne sto alla larga proprio perché lo so».

Come lei – si parva licet, da ultimo anche perché ho appena compiuto 35 anni – ho assunto posizioni critiche degli algoritmi e delle piattaforme perché mi sono fatto idee più chiare, studiandoli, di come funzionano e di cosa provocano. E così è successo a tanti altri. In Italia è uscito da pochi giorni La generazione ansiosa (Rizzoli), un saggio di Jonathan Haidt, psicologo e autore newyorkese da tempo attivo nel sensibilizzare sulle ricadute dell’uso massivo dei social media sugli adolescenti.

Oltreoceano il saggio è diventato un caso editoriale, ha ricevuto molte lodi e anche diverse critiche; invito chiunque a leggerlo, perché ha un primo incontestabile merito: avviare una conversazione – di portata internazionale – intorno alle vittime silenziose di un sistema comunicativo che prendiamo per inevitabile, immodificabile, e a cui siamo sempre più assuefatti.

Chi non ha a che fare da vicino con adolescenti depressi che hanno sviluppato una dipendenza da social media potrà fare spallucce di fronte al problema, ed è possibile – lo dicono alcuni suoi detrattori – che Haidt ingigantisca alcuni numeri o si sia messo alla testa di un movimento di portavoce online che non vuol saperne di cautele e sfumature, finendo per somigliare all’oggetto della sua critica.

Ma per accorgersi del fatto che le dipendenze da social, doviziosamente incanalate dalla dopamina dei like e dell’engagement a tutti i costi, colpiscono in modo sproporzionato le persone più fragili non ci vuole uno studio comparato: basta guardarsi intorno. Chiunque di noi ha alcune conoscenze che, come si dice di solito, sui social sono «irriconoscibili», come se passassero con un tocco di interruttore da dottor Jekyll a Mr. Hyde, dedicando le loro giornate a battagliare con veemenza crescente contro nemici algoritmici scelti apposta per loro.

Ecco: queste cose non succedono per caso. La colpa non è da imputare all’imperizia e all’impulsività di quel singolo Jekyll, o non soltanto: scelte di business precise e consapevoli – l’introduzione del tasto «Like» e della relativa conta di «mi piace», il passaggio al News Feed algoritmico di Facebook, l’intera architettura nativa di TikTok – dell’ultimo decennio hanno portato a un mondo in cui l’importante non è comunicare con gli altri, ma produrre engagement e contenuto da diffondere il più possibile.

Le suddette teorie sono a tal punto ostaggio di reazionari che stringono rosari e mandano in riparazione il grammofono, che a farle proprie sono alcuni decani della Silicon Valley; gente che ha partecipato attivamente all’evoluzione di queste tecnologie, per capirci. Fra loro c’è uno studioso che cito spesso (anche nel mio libro): è Jaron Lanier, pioniere del software libero e della realtà virtuale, che chiama quelli di Meta e le altre multinazionali del digital «imperi della modificazione comportamentale», per sottolineare il modo surrettizio, graduale ma deliberatamente inesorabile in cui ci costringono a mettere da parte l’umanità condivisa per alimentare il fuoco delle divisioni artefatte (e con esso, si diceva, l’engagement monetizzabile in chiave inserzionistica).

Un’altra grande penna da leggere su questi temi è quella di Ian Bogost, critico dell’Atlantic, che non è diventato un detrattore dei social media perché si stava meglio quando si stava peggio o simili, ma perché li ha visti crescere e prendere strade brutali e pavloviane. Scriveva Bogost pochi anni fa:

Continua su Culture Wars

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submitted 9 months ago by [email protected] to c/[email protected]

cross-posted from: https://feddit.it/post/10825898

Questo è un gioco che avevo recensito su Le Alternative, è molto carino anche se ha un lento, ma inesorabile, sviluppo!

È un classico gioco di macchine vecchio stile e l'aggiornamento 0.26.0 porta un po' di sane novità tra cui una nuova pista: The Island!

Trovate tutto il changelog degli aggiornamenti qui.

Qui invece per scaricarlo: https://agateau.com/projects/pixelwheels/ (Android, Windows, macOS e Linux).

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submitted 9 months ago by [email protected] to c/[email protected]

Qualcuno conosce o ha mai provato quest'app? Praticamente permette di inviare e ricevere messaggi crittografati sfruttando il protocollo Signal ma solo se l'altra persona utilizza la stessa tastiera da quanto capisco.

Da GitHub

Una tastiera Android per messaggi sicuri crittografati end-to-end attraverso il protocollo Signal in qualsiasi messenger. Comunicate in modo sicuro e indipendente, indipendentemente dalla situazione legale o dal fatto che i messenger utilizzino E2EE. Non è necessario alcun server.

Caratteristiche

Basato su Simple Keyboard KryptEY aggiunge una vista sopra la tastiera per la funzionalità E2EE.

  • utilizzare E2EE attraverso il protocollo Signal in qualsiasi messenger crittografia/decrittografia dei messaggi
  • inserire il messaggio attraverso un campo di testo separato nella tastiera
  • utilizzare gli appunti per leggere i messaggi
  • gestione dei contatti nel proprio elenco di contatti nella tastiera
  • log dei messaggi per visualizzare i messaggi inviati/ricevuti
  • invio di messaggi come JSON semplice (modalità raw) o nascosti in un testo di richiamo (modalità fairytale)
  • verifica della funzionalità E2EE tramite impronta digitale
  • visualizzazione Q&A per rispondere alle domande
  • tema scuro e chiaro

Pagina GitHub

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submitted 9 months ago by [email protected] to c/[email protected]

Ho aggiunto questa applicazione interessante per tenere traccia delle proprie spese.

Un’alternativa per Android abbastanza recente (uscita a fine 2023) e molto carina graficamente, con tante opzioni e due versioni differenti: una gratuita con limitazioni e una a pagamento. Sono presenti statistiche e grafici comprensibili e puliti.

La cosa interessante è che la versione PRO è disponibile anche gratuitamente su F-Droid o GitHub anche se, come sempre, consiglio caldamente di fare una donazione allo sviluppatore se avete intenzione di usarla.

Oinkoin è un'applicazione offline, senza pubblicità e non sono richiesti permessi speciali di alcun tipo.

Link a codice sorgente

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submitted 9 months ago by [email protected] to c/[email protected]

Se vi piace la tastiera di FUTO è ora possibile aiutare gli sviluppatori a migliorare lo Swipe dato che non raccolgono dati mentre scrivete.

Dal sito swipe.futo.org

Raccolta di dati sugli swipe della tastiera

Quasi tutti i dati relativi agli swipe sono isolati all'interno delle aziende e vengono in genere raccolti spiando gli swipe degli utenti. Questo ha reso difficile migliorare la digitazione della tastiera.

Poiché non raccogliamo i dati degli utenti dalla tastiera stessa, chiediamo alla comunità di aiutarci a costruire un set di dati aperti sulle strisciate.

Istruzioni

Vi verrà data una frase da scorrere. È necessario scorrere una parola alla volta premendo il dito sulla tastiera e sollevandolo dopo ogni parola.

Se è necessario rifare la parola corrente, premere Del (backspace). Se si deve rifare la parola precedente, premere nuovamente Del (backspace).

È necessario partecipare con un dispositivo mobile.

Sito web

[-] [email protected] 4 points 9 months ago

Il primo consiglio è quello di acquistare solamente da fonti ufficiali e non da eventuali negozi che potresti trovare online. Questo perché uno smartphone con sopra un sistema operativo differente potrebbe non essere innocuo se acquistato da terzi poco raccomandabili.

CalyxOS sono statunitensi e anche i costi sono pensati soprattutto per quel mercato e per finanziare il loro lavoro.

Consiglio quindi e.foundation o iode.tech (hanno sviluppato un loro fork di LineageOS). Tieni conto che questi ultimi sono abbastanza conosciuti ma meno "grossi" di /e/OS.

Altri siti affidabili purtroppo non ne conosco e non penso esistano.

L'altra alternativa è prendersi un Pixel usato e metterci su GrapheneOS oppure un altro smartphone compatibile e metterci in autonomia/e/OS, si può fare tramite browser (GrapheneOS sicuramente /e/OS dipende dai modelli) ed è abbastanza semplice. Ovviamente non è a rischio zero, bisogna solo seguire bene le istruzioni.

Detto questo, l'ultimo consiglio è di cross-postare o fare la domanda anche su [email protected] dove potrebbero esserci più persone interessate all'argomento.

[-] [email protected] 4 points 1 year ago

Nell'articolo spiego che tra quelli alternativi non hanno avuto problemi Brave (che utilizza esclusivamente un suo indice), PriEco, Presearch, StartPage che usano sia Bing che altri motori e Mojeek (che però non fornisce molti risultati in italiano).

[-] [email protected] 4 points 1 year ago

Avrebbero dovuto bloccare il traffico con dei trattori così avrebbero letto un loro comunicato a Sanremo, bisogna spiegargli proprio tutto a sti giovani...

[-] [email protected] 4 points 1 year ago

Ti giro la risposta del team quando gli ho evidenziato il fatto che aprendo Torrent crashava quasi sempre tutto:

regarding qBit, SPN is creating new tunnels for each connecting, and torrenting can create tons of tunnels as a result, if you are only downloading a quick iso, that is easy and should not cause the reaction you got but if you download multiple large files for hours yes, this runs into issues. this is also not something we focus on. Our goal is to make your movement through the internet as private as possible, sucking data through torrents is not moving through the internet, your connections are static and open for long times. Also via SPN you are not seeding back, only to the ones who you have gained data from before. SPN can not accept incoming connections, you have to connect to them.

We are ok with torrents but we don't optimize for them, we are building a privacy tool for surfing the internet first.

[-] [email protected] 4 points 1 year ago

I bambini dovrebbero fare cose che non portano discriminazioni e no, la religione non è una di queste. D'altronde questi sono problemi degli adulti e sono abbastanza convinto che ai bambini non frega nulla e vorrebbero solo stare tutti insieme senza discriminazioni.

A me interessa poco visto che se mio figlio mi chiede qualcosa su questo argomento gli dico semplicemente la verità: "Dio è come Babbo Natale, qualcuno ci crede o fa finta di crederci ma non esiste" ma mi scoccia per esempio che durante l'anacronistica "ora di religione" (con insegnante scelto dalla curia, giusto per capirci che non è un'ora di religione ma è un'ora di cattolicesimo travestito) lui dovrà uscire dalla classe e dividersi dai suoi compagni al posto di usare quell'ora per qualcosa di utile per tutti (educazione stradale, educazione civica etc).

[-] [email protected] 4 points 2 years ago

surprisedpikachu.jpg

[-] [email protected] 4 points 2 years ago

Non so se la cosa è ufficiale o ufficiosa ma l'autore non fa commit da giugno. Magari però semplicemente non c'è nulla di urgente e sta solo aspettando.

[-] [email protected] 3 points 2 years ago

Se non ricordo male non è possibile, chiedo conferma anche a @[email protected] però.

[-] [email protected] 4 points 2 years ago

Figurati, nel caso io (o @[email protected]) in quanto amministratori possiamo cancellare il tuo account nel caso ne avessi bisogno e non riuscissi a farlo in autonomia. Attenzione che cancellando l'utente vengono cancellati anche tutti i post, tutti i media caricati e tutti i commenti 👍

[-] [email protected] 3 points 2 years ago

Ciao, ho appena provato con un account di prova e me lo ha fatto cancellare senza problemi.

Tu inserisci la password nel campo richiesto prima di premere delete?

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skariko

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