MrAlagos

joined 1 year ago
[–] [email protected] 2 points 3 months ago (1 children)

Scommetto che, siccome si tratta di piscine, sono stati mischiati ipoclorito di sodio e acido cloridrico (detto acido muriatico), sviluppando cloro gassoso. Probabilmente è una delle reazioni tossiche più comuni utilizzando normali prodotti di vendita libera per la pulizia, forse dovremmo direttamente scriverci sopra "non utilizzare assolutamente in combinazione" ciascuno con l'altro e poi chi davvero sa cosa sta facendo può ignorare l'avviso utilizzando il proprio giudizio.

[–] [email protected] 53 points 3 months ago

Be it by birth, by hormones or whatever, he/she does not qualify as a woman. That’s a fact.

Khelif has been allowed to compete in female boxing by the IOC under their parameters, and by various other tournaments in the past.

That’s also the reason why the opponent of this particular fight, resisted to bump gloves after the fight, which is usually performed, out of rejection for that unfair fight.

This is not the explanation that Angela Carini gave to the public when interviewed. She said that she was overwhelmed by the fight, which she ended by retiring after 46 seconds, and could not think straight. She apologised for it. You are putting words in her mouth.

And history has shown Khelif was NOT allowed to fight agains other female atheltes in the past.

Khelif has took part in female boxing for the majority of her life.

[–] [email protected] 13 points 3 months ago

The far right prime minister of Italy attacked Khelif saying that it's an injustice that she was allowed to compete, and far right politicians all over the world have started calling her a man flat out.

[–] [email protected] 23 points 3 months ago

Why did the IOC, which has been organising boxing at the Olympics since 2019, come to the opposite conclusion of the IBA when considering Khelif's participation?

[–] [email protected] 13 points 4 months ago* (last edited 4 months ago) (5 children)

All of these claims clash with the reality of so many core open source projects, used by private users and massive corporations alike, that rely on single voluntary developers or super small groups which receive no flowers and no donations.

[–] [email protected] 7 points 4 months ago (2 children)

dock

Not a permanent dock. Docks predate Apple any way.

activities (somewhat e mix between Apple’s mission control and launchpad

GNOME 3 was officially launched a few months after OS X Lion, but combined these things into one first.

[–] [email protected] -1 points 4 months ago

How it manages to use up more resources than KDE is beyond me.

It can happen when you have to develop all your technology on your own instead of relying on the work of a hundred-million dollar company that does the heavy lifting for you.

[–] [email protected] 5 points 4 months ago

What does the founder of GNOME have to do with GNOME in 2022? He worked for Microsoft for 6 years.

[–] [email protected] 1 points 4 months ago

Qui quelle ferite sono state rimarginate tutte

Certo, come no, il secessionismo leghista è solo stupidità e non bisogna interrogarsi oltre, aver sputato sulla costituzione su 22 anni per opportunismo politico è stato bellissimo, le divisioni economiche e sociali sono state tutte colmate con successo dal modello centralista come predetto nel 1972.

Poi stranamente, persone che disperatamente tentano di difendere quella riforma costituzionale, stanno uscendo solo da qualche mese nel dibattito pubblico: fenomeno spiegabile solo con la volontà di difendere l’oscenità normativa dell’autonomia differenziata.

Il rasoio di Occam dice che, molto semplicemente, alla gente andava bene la riforma del Titolo V, che infatti è stata promossa con referendum, e va ancora bene anche la decentralizzazione sul modello delle regioni.

Come ho già spiegato, il federalismo libertario non c’entra nulla con il dibattito italiano, uno stato unitario da 160 anni che da 160 anni non presenta serie proposte federaliste a causa dell’insussistenza di quest’esigenza.

La decentralizzazione italiana che dura da decenni è lenta ma costante. Il federalismo è il mezzo più semplice e veloce per ottenere un sistema davvero solido e non passare per tutte questi scontri (e abusi, quando lo Stato si oppone a se stesso). Il periodo di distruzione del dibattito sulle autonomie e di elevazione dell'unità a tutti i costi a sacro obiettivo (politico e propagandistico) del Paese è stata la dittatura fascista, che infatti si era trincerata sulla lotta alle potenze straniere e sulla propaganda del passato.

[–] [email protected] 1 points 4 months ago (2 children)

in cui la repressione fascista verso i Catalani e i Baschi ha prodotto ferite incurabili

In Italia dopo la guerra civile invece, con territori persi e territori che erano stati repressi dal fascismo, territori in cui c'è stata l'invasione e la collaborazione dei nazisti ma anche la Resistenza, territori che hanno minacciato la secessione armata (alcuni lo hanno fatto per decenni) e hanno ottenuto il contentino dello statuto speciale, la transizione post fascista è stata una passeggiata di salute.

L amministrazioni regionali sono poco più che i dipartimenti napoleonici

Charles De Gaulle è caduto per aver tentato di rendere la Francia più decentralizzata; non era certo un pazzo o uno sporco secessionista leghista ignorante. Al confronto dell'Italia la Francia è ancora una gabbia di ferro che si sta disgregando, saranno costretti a concedere alla Corsica qualcosa di più simile al nostro statuto speciale mentre per i territori d'oltremare che già hanno più autonomia non sembra comunque bastare.

Al momento si tratta della riforma più autolesionista mai fatta da uno stato europeo, visto che ha determinato l’esplosione incontrollata della spesa pubblica.

Ci vuole davvero tanto coraggio ad incolpare una riforma che finora è stata applicata per un numero davvero esiguo di ambiti mentre negli anni i governi centrali hanno sprecato soldi a destra e a manca nei modi più fantasiosi, hanno ignorati problemi gravi e strutturali che perdurano da decenni e hanno pure avallato tagli scriteriati e dannosissimi che hanno messo in ginocchio milioni di persone per l'incapacità dei pochi.

Straw man o meno, aspetto esempi di libertari che lottano per la centralizzazione.

[–] [email protected] 1 points 4 months ago (4 children)

Purtroppo di esempi di Paesi "unitari" spaccati come l'Italia ce ne sono molti altri, e quasi tutti si stanno trascinando i problemi da decenni o secoli esattamente come noi. Quando manca la volontà o la possibilità di fare riforme agli ordini prestabiliti che sono ritenuti intoccabili succedono queste cose.

La Spagna ha concesso autonomie molto più forti di quelle italiane dopo la caduta del fascismo, che le aveva abolite. L'Italia invece dopo la caduta del suo fascismo ha disatteso la costituzione repubblicana per 22 anni, istituendo solo nel 1970 le amministrazioni regionali. Questo è il bel modello unitario all'italiana.

Il progetto federalista italiano è morto con i federalisti risorgimentali perché è stato superato dallo Stato nazionale unitario.

I problemi invece sono ancora tutti qua.

Se la secessione, per fortuna, non ha portato risultati a livello nazionale, un superamento di quelle idee con progetti di maggiore autonomia stanno evidentemente raccogliendo un consenso popolare molto maggiore, a partire dalla riforma del Titolo V e arrivando alla sua implementazione nella legislazione e nell'ordinamento (perché di questo stiamo parlando, come sempre con i tipici vent'anni di ritardi italiani). E' completamente legittimo.

Se ci sono esempi di libertari che combattono per la centralizzazione violenta o forzata in uno Stato che distrugga le diversità e riduca le autonomie sono curioso di conoscerli.

[–] [email protected] 1 points 4 months ago (6 children)

la Germania che è uno degli Stati più divisi e diversificati dell’Occidente

Germania ed Austria sono Paesi federali esattamente come avrebbe dovuto essere l'Italia. Tra l'altro, il federalismo libertario esiste, il centralismo napoleonico libertario (modello su cui i Savoia hanno fondato il Regno unitario) invece no.

 

Austria

  1. Österreichischer Rundfunk (orf.at)
  2. Österreich (oe24.at)

Belgium

  1. Le Vif (levif.be)
  2. Knack (knack.be)

Bulgaria

  1. Mediapool (Mediapool.bg)
  2. 24 Chasa (24chasa.bg)

Hungary

  1. 444 (444.hu)

Germany

  1. Der Spiegel (spiegel.de)
  2. Die Zeit (zeit.de)
  3. Frankfurter Allgemeine Zeitung (faz.net)

Greece

  1. Ellinikí Radiofonía Tileórasi (ert.gr, ertnews.gr);
  2. Skai Group (skai.gr);
  3. Mega (Megatv.com);
  4. Proto Thema (protothema.gr)

Denmark

  1. Berlingske (berlingske.dk)
  2. Information (information.dk)

Ireland

  1. Raidió Teilifís Éireann (rte.ie)
  2. Irish Times (irishtimes.com)
  3. Irish Independent (independent.ie)

Spain

  1. El Mundo (elmundo.es)
  2. El Pais (elpais.com)
  3. EFE (efe.com)
  4. Radiotelevisión Española (rtve.es)

Italy

  1. LA7 (la7.it)
  2. La Stampa (lastampa.it)
  3. La Repubblica (repubblica.it)
  4. RAI (rai.it, rainews.it)

Cyprus

  1. Politis (politis.com.cy)
  2. Cyprus Times (cyprustimes.com)
  3. Cyprus Mail (cyprus-mail.com)

Latvia

  1. Latvijas sabiedriskais medijs (lsm.lv)
  2. Apollo (apollo.lv)
  3. TVNET (tvnet.lv)
  4. Diena (diena.lv)

Lithuania

  1. Lietuvos nacionalinis radijas ir televizija (lrt.lt)
  2. 15min (15min.lt)
  3. Lrytas (lrytas.lt)

Malta

  1. Television Malta (tvmnews.mt);
  2. Times of Malta (timesofmalta.com)
  3. The Malta Independent (independent.com.mt)
  4. Malta Today (maltatoday.com.mt)

The Netherlands

  1. Nederlandse Omroep Stichting (Nos.nl)
  2. NRC (nrc.nl)
  3. Algemeen Dagblad (ad.nl)

Poland

  1. Belsat (belsat.eu, belsat.pl)
  2. Novaya Polsha (novayapolsha.eu, novayapolsha.com, novayapolsha.pl)

Portugal

  1. RTP Internacional (rtp.pt)
  2. Publico (publico.pt)
  3. Expresso (expresso.pt)
  4. Observador (observador.pt)

Romania

  1. PRO TV (stirileprotv.ro, protv.ro)
  2. Digi24 (digi24.ro)
  3. B1TV (b1tv.ro)

Slovakia

  1. SME (sme.sk)
  2. Denník N (dennikn.sk)

Slovenia

  1. Nova24 (Nova24.si, Nova24tv.si)
  2. Demokracija (Demokracija.si, Demokracija.eu)

Finland

  1. Ilta-Sanomata (is.fi)
  2. Iltalehti (iltalehti.fi)
  3. Helsingin Sanomat (hs.fi)
  4. Yleisradio (yle.fi)

France

  1. TF1 (tf1info.fr)
  2. Le Monde (lemonde.fr)
  3. La Croix (la-croix.com)
  4. Libération(liberation.fr)
  5. L'express (lexpress.fr)
  6. Radio France (radiofrance.fr)
  7. Agence France-Presse (afp.com, afpforum.com)
  8. CNews (cnews.fr)
  9. ARTE (arte.tv)

Cezch Republic

  1. Ceska Televize (ceskatelevlevize.cz)
  2. Seznam Zpravy (seznamzpravy.cz)

Sweden

  1. Sveriges Television - SVT (svt.se)
  2. Sveriges Radio (sverigesradio.se)

Estonia

  1. Propastop (propastop.org)
  2. Eesti Rahvusringhääling (err.ee)
  3. Delfi (delfi.ee)

Pan-European Mass Media

  1. Agence Europe (agenceurope.eu);
  2. Politico (www.politico.eu, www.politico.com)
  3. Reporters Without Borders (rsf.org)
  4. Euobserver (Euobserver.com)

Source: https://mid.ru/ru/foreign_policy/news/1959391/

 

Austria

  1. Österreichischer Rundfunk (orf.at)
  2. Österreich (oe24.at)

Belgio

  1. Le Vif (levif.be)
  2. Knack (knack.be)

Bulgaria

  1. Mediapool (Mediapool.bg)
  2. 24 Chasa (24chasa.bg)

Ungheria

  1. 444 (444.hu)

Germania

  1. Der Spiegel (spiegel.de)
  2. Die Zeit (zeit.de)
  3. Frankfurter Allgemeine Zeitung (faz.net)

Grecia

  1. Ellinikí Radiofonía Tileórasi (ert.gr, ertnews.gr);
  2. Skai Group (skai.gr);
  3. Mega (Megatv.com);
  4. Proto Thema (protothema.gr)

Danimarca

  1. Berlingske (berlingske.dk)
  2. Information (information.dk)

Irlanda

  1. Raidió Teilifís Éireann (rte.ie)
  2. Irish Times (irishtimes.com)
  3. Irish Independent (independent.ie)

Spagna

  1. El Mundo (elmundo.es)
  2. El Pais (elpais.com)
  3. EFE (efe.com)
  4. Radiotelevisión Española (rtve.es)

Italia

  1. LA7 (la7.it)
  2. La Stampa (lastampa.it)
  3. La Repubblica (repubblica.it)
  4. RAI (rai.it, rainews.it)

Cipro

  1. Politis (politis.com.cy)
  2. Cyprus Times (cyprustimes.com)
  3. Cyprus Mail (cyprus-mail.com)

Lettonia

  1. Latvijas sabiedriskais medijs (lsm.lv)
  2. Apollo (apollo.lv)
  3. TVNET (tvnet.lv)
  4. Diena (diena.lv)

Lituania

  1. Lietuvos nacionalinis radijas ir televizija (lrt.lt)
  2. 15min (15min.lt)
  3. Lrytas (lrytas.lt)

Malta

  1. Television Malta (tvmnews.mt);
  2. Times of Malta (timesofmalta.com)
  3. The Malta Independent (independent.com.mt)
  4. Malta Today (maltatoday.com.mt)

Paesi Bassi

  1. Nederlandse Omroep Stichting (Nos.nl)
  2. NRC (nrc.nl)
  3. Algemeen Dagblad (ad.nl)

Polonia

  1. Belsat (belsat.eu, belsat.pl)
  2. Novaya Polsha (novayapolsha.eu, novayapolsha.com, novayapolsha.pl)

Portogallo

  1. RTP Internacional (rtp.pt)
  2. Publico (publico.pt)
  3. Expresso (expresso.pt)
  4. Observador (observador.pt)

Romania

  1. PRO TV (stirileprotv.ro, protv.ro)
  2. Digi24 (digi24.ro)
  3. B1TV (b1tv.ro)

Slovacchia

  1. SME (sme.sk)
  2. Denník N (dennikn.sk)

Slovenia

  1. Nova24 (Nova24.si, Nova24tv.si)
  2. Demokracija (Demokracija.si, Demokracija.eu)

Finlandia

  1. Ilta-Sanomata (is.fi)
  2. Iltalehti (iltalehti.fi)
  3. Helsingin Sanomat (hs.fi)
  4. Yleisradio (yle.fi)

Francia

  1. TF1 (tf1info.fr)
  2. Le Monde (lemonde.fr)
  3. La Croix (la-croix.com)
  4. Libération(liberation.fr)
  5. L'express (lexpress.fr)
  6. Radio France (radiofrance.fr)
  7. Agence France-Presse (afp.com, afpforum.com)
  8. CNews (cnews.fr)
  9. ARTE (arte.tv)

Repubblica Ceca

  1. Ceska Televize (ceskatelevlevize.cz)
  2. Seznam Zpravy (seznamzpravy.cz)

Svezia

  1. Sveriges Television - SVT (svt.se)
  2. Sveriges Radio (sverigesradio.se)

Estonia

  1. Propastop (propastop.org)
  2. Eesti Rahvusringhääling (err.ee)
  3. Delfi (delfi.ee)

Media Pan-europei

  1. Agence Europe (agenceurope.eu);
  2. Politico (www.politico.eu, www.politico.com)
  3. Reporters Without Borders (rsf.org)
  4. Euobserver (Euobserver.com)

Fonte: https://mid.ru/ru/foreign_policy/news/1959391/

 

Wednseday the 14th of February will also see issues for train travellers in Finland, since only about half of all the long distance trains will run as scheduled.

 

Il senatore Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale (quello che negli scorsi governi era un ministero a parte ma che il governo Meloni ha soppresso) annuncia su LinkedIn i numeri raggiunti nel 2023 dalla Carta d'Identità Elettronica in Italia: risultano ad oggi 41 milioni di carte valide rispetto ai 32,7 milioni di fine 2022, un salto molto consistente che pure arriva in ritardo di anni sui propositi dei governi passati.

Potenzialmente, il numero di 41 milioni di carte d'identità elettroniche rilasciate avvicina l'Italia all'obiettivo fissato per il 2026 nel PNRR riguardo alla digitalizzazione della pubblica amministrazione: il primo è il passaggio a tutte le PA all'adozione di SPID e CIE entro marzo 2026, mentre il secondo è l'attivazione di 42,3 milioni di identità digitali entro fine 2025.

Butti però parla poi dell'aumento di utilizzo della CIE come mezzo di identificazione digitale online, tramite il nuovo sistema di accesso di livello 1 e 2 chiamato CIEid che è stato attivato a fine maggio 2023: grazie ad esso gli accessi online con CIE sono aumentati del 92% rispetto al 2022, arrivando a 35 milioni. Purtroppo però questo numero di accessi quasi scompare di fronte al miliardo e 74 milioni di accessi effettuati tramite identità SPID nel 2023, che pure hanno registrato un netto sorpasso dalla CIE fermandosi a meno di 37 milioni contro i 41 milioni di CIE; inoltre si leggono notizie che parlano di un numero totale di installazioni della app CIEid, necessaria per l'accesso online, pari a 4,6 milioni in totale.

Questo significa non solo che meno di un possessore di CIE su nove utilizza poi effettivamente la capacità di accesso online data dal nuovo sistema digitale associato, ma anche che coloro che lo fanno effettuano molti meno accessi in media rispetto a chi usa SPID: gli accessi con CIE si fermano ad una media di 8 accessi all'anno contro i 30 all'anno con SPID.

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