this post was submitted on 03 May 2024
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Che succede nel Fediverso?

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Questo canale è dedicato a notizie e aggiornamenti sul fediverso e alla comunicazione di iniziative ed eventi che adottano il fediverso come strumento di diffusione sociale.

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I dati di maggio sul Fediverso italiano non sono confortanti

Ieri abbiamo dato un'occhiata ai dati mensili disponibili sul repository di @fediverseobserver e quello che abbiamo visto non è di certo un bel segnale per lo stato di salute del Fediverso.

@fediverso

In sostanza il Fediverso italiano, con 11.255 utenti attivi, perde quasi 400 utenti attivi rispetto al mese di aprile, ossia un 3,3%

Ricordiamo che per utente attivo si intende quello che ha avuto accesso alla piattaforma almeno una volta nell'ultimo mese! (grazie @treleonora per la domanda)

A questo bisogna aggiungere che tra le poche istanze che crescono, vi sono le nostre due istanze poliverso.org e poliversity.it, ma con una doverosa precisazione: negli scorsi giorni abbiamo avvisato gli utenti di queste due istanze per ricordare che elimineremo tutti gli account inattivi da più di sei mesi e questo ha provocato un certo risveglio tra alcuni utenti "dormienti". Non è affatto scontato tuttavia che questi utenti resteranno attivi anche durante il prossimo mese (ci rivediamo a giugno).

Qui la tabella con le istanze in crescita:

Qui invece la tabella con le istanze che hanno perso utenti in trmini percentuali:

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[–] [email protected] 2 points 6 months ago (1 children)

@[email protected] diciamo che personalmente ho notato molti utenti del fediverso sono qui per "evadere" dai social media commerciali, cosa che tra le altre cose è giustissima e sacrosanta, ma ho notato che alcuni utenti non vogliono proprio alcuni tipi di contenuti non sulla propria timeline , ma sul #fediverso proprio, in barba alla concezione di "libertà nel fediverso", e non sto parlando di chissà quali scabrosi argomenti ma di roba considerata "per fare soldi" o "a favore dei poteri forti". Ora bisogna decidere che direzione deve prendere il fediverso, se si vuole rimanere di nicchia allora basta continuare cosi, se l'intenzione è quella di espandersi, allora c'è da uscire dalla bolla del fediverso e diffondere ovunque anche e soprattutto sui social commerciali che ci fanno schifo, e accettare anche i contenuti che non ci piacciono ( dico di accettare non di seguirli c'è differenza). Per evitare fraintendimenti per "contenuti che non ci piacciono" non sto parlando di pedofilia,violenza in genere o di qualche schifezza immonda, parlo di differenti ideologie politiche ( qualunque cosa significhi ideologia politica nel 2024) parlo di tutto quello che può essere divisivo, perché penso che il fediverso sia un posto di tutti e per tutti, e fino a quando si discute in maniera civile e con rispetto tutti e parlo proprio di tutti sono i benvenuti @[email protected]

[–] [email protected] 2 points 6 months ago (2 children)

@peppenamir hai ragione sotto così tanti punti di vista che non saprei da dove iniziare.

Sui contenuti "commerciali" l'unica cosa su cui sono d'accordo è che chi vuole fare account commerciali non è giusto che sfrutti istanze tenute su con lo scotch e i soldi regalati dagli amministratori e dagli utenti, ma dovrebbe crearsi un'istanza per sé e per i suoi marchi/brand/dipendenti/etc

@notizie

[–] [email protected] 1 points 6 months ago* (last edited 6 months ago) (1 children)

@fedifaschifo

Ciao!

> Sui contenuti "commerciali" l'unica cosa su cui sono d'accordo è
> che chi vuole fare account commerciali non è giusto che sfrutti
> istanze tenute su con lo scotch e i soldi regalati dagli
> amministratori e dagli utenti, ma dovrebbe crearsi un'istanza per sé
> e per i suoi marchi/brand/dipendenti/etc

Allo stesso modo ritengo sia lecito pensare che chi voglia veicolare
contenuti politici non si possa aspettare che altre istanze vi
facciano da megafono, se chi le amministra non li condivide o, peggio,
li avversa, (soprattutto se si tratta di istanze piccole,
autofinanziate o — a maggior ragione — nate con precisi obbiettivi
politici).

Non sto dicendo che non sia auspicabile che lo facessero, anzi in un
certo senso penso che sarebbe auspicabile. Allo stesso tempo penso che
sarebbe auspicabile ma — aggiungerei — entro certi limiti. E quindi
mi sento tornato al punto di partenza. Insomma, come ho letto una
volta: "non conosco la soluzione, ma ammiro il problema"! 😂

Mi piacerebbe, pero', vedere i numeri relativi alle istanze non
italiane (e mastodon.social in particolare). Mi pare che il campione
italiano sia cosi' piccolo (tranne forse che per mastodon.uno,
livellosegreto.it e pochissimi altri), che anche piccole fluttuazioni
producono variazioni percentuali alte.

In ogni caso, direi: "niente panico"! 😄

Ciao!
C.

[–] [email protected] 1 points 6 months ago (2 children)

@cage sì, niente panico è sempre la premessa giusta.

La cosa più importante è trovare il modo di coinvolgere gli attuali utenti attivi attraverso uno spirito di comunità che si sviluppi In primo luogo all'interno delle singole istanze, Ma che poi riesca a travalicare i confini delle stesse per diventare uno spirito di tutto il Fediverso.

Da lì e fu solo da lì può iniziare un moto di coinvolgimento per tutti i nuovi utenti e per coloro che invece il Fediverso l'hanno abbandonato.

Per quanto riguarda le istanze politiche, oltre a Poliverso c'è anche l'istanza di @gubi che da sempre ha consentito e promosso la presenza di forze politiche all'interno della propria istanza, ovviamente forze che condividano almeno i valori del pacifismo che contraddistingue un'istanza che è comunque nata anche dall'esperienza di @peacelink

Tuttavia anche in questo caso sarebbe opportuno che i movimenti politici creassero proprie istanze dedicate ai propri quadri, ai propri iscritti, agli attivisti e ai propri simpatizzanti, ma non sembra proprio che questo interesse sia stato finora espresso dovutamente.

Ricordati infine che editoria, giornalismo, università, i movimenti politici e ovviamente anche le istituzioni potrebbero entrare nel Fediverso anche solo attraverso un sito web federato (con WordPress o Ghost, ma come al solito solo una minoranza di realtà ha intrapreso questa strada, mentre il rischio che qualche istituzione decida di affidarsi alla piattaforma Threads, scelta molto stupida, è decisamente alto.

Insomma, che dire: la comunità del Fediverso è comunque cospicua sebbene in lieve regressione, mentre Le piattaforme alternative come lo stesso Threads o Bluesky presentano una quantità di utenti non più attivi incredibilmente alta!

Quindi Teniamo la barra dritta e manteniamo i nervi saldi e sono sicuro che il fediverso attecchirà benissimo

@fedifaschifo

[–] [email protected] 1 points 6 months ago (1 children)

@notizie

Ciao!

[…]

Non riesco a muovere nessun appunto a quello che scrivi (ma magari
perche' sono solo stanco! 😉) e quindi sottoscrivo ogni parola.

Aggiungo che mi pare che si stia riproponendo la ormai antica domanda:
"Che fare?" e io vorrei dire la mia. Personalmente ho visto (oltre a
quello che hai scritto e che condivido) tre possibilità (che non si
escludono a vicenda necessariamente):

- attirare istituzioni statali e non, gruppi, associazioni partiti
sindacati, aziende eccetera attraverso il "network effect", ovvero
convincendoli che sul fediverso ci siano molte persone
potenzialmente pronte ad ascoltarle. Per questo motivo è necessario
avere qui molte persone potenzialmente disposte ad ascoltarle,
quindi avere qui molte persone. A questo scopo potremmo usare
tattiche di marketing di qualunque genere (lecite!) per attirare
utenti: abbassare i livelli di moderazione, aumentare il livello di
gamification delle interfacce, pagare esperti di UX per aumentare il
tempo speso sul social, cercare sponsor che ci diano dei soldi in
cambio di pubblicità, attivare influencer perche' parlino del
fediverso eccetera;

- compiere azioni di pressione (lecita!) politica perche' gli attori
di cui sopra si convincano che sia un "obbligo" avere una presenza
nel fediverso, ma in quanto piattaforma libera, decentrata e tutte
le cose che sappiamo a memoria;

- altre possibilità che non mi vengono in mente.

La mia preferenza, pare inutile dirlo, è per la seconda (e
potenzialmente per la terza, naturalmente! 😆), che è anche la piu'
difficile. Io, invece, andrei cauto con la prima (anche se, come
scrivevo, auspicherei un atteggiamento un po' piu' liberale -ma sempre
entro i limiti del lecito- nella moderazione); se mi passi la
metafora: vorrei che ad una festa che organizzo ci fossero molte
persone, non pretendo che mi piacciano tutti, ma non mi divertirei
affatto se ci fossero quasi solo persone con cui non ho nulla in
comune. Lo scopo e' divertirsi.

Ciao!
C.

[–] [email protected] 1 points 6 months ago (1 children)

@cage

Lo scopo e' divertirsi.

E hai detto tutto! 🤣

[–] [email protected] 1 points 6 months ago

@notizie

> Lo scopo e' divertirsi.
> E hai detto tutto! 🤣

Ma anche aggiungerei: "E hai detto niente!" 🤣

Ciao!
C.

[–] [email protected] 1 points 6 months ago

@notizie

"La cosa più importante è trovare il modo di coinvolgere gli attuali utenti attivi attraverso uno spirito di comunità che si sviluppi In primo luogo all'interno delle singole istanze, Ma che poi riesca a travalicare i confini delle stesse per diventare uno spirito di tutto il Fediverso."

SANTE PAROLE!
la mancanza di "spirito di comunità", ammp, è un elemento critico.

@gubi @peacelink @cage @fedifaschifo

[–] [email protected] 0 points 6 months ago (1 children)

@[email protected] @[email protected] guarda che il problema non si pone, un azienda che vuole utilizzare il fediverso, non si affida ad un istanza che domani può chiudere e non gli può offrire più il servizio, penso invece che gli convenga di più mettere su un istanza anche se personale o magari più istanze dove può dettare le sue regole

[–] [email protected] 1 points 6 months ago (1 children)

@peppenamir a questo proposito

> gli convenga di più mettere su un istanza anche se personale o magari più istanze

posso risponderti direttamente io. No. Non lo farà mai. Oggi nessuna società di consulenza consiglierebbe a un'azienda di entrare nel Fediverso con una propria istanza e perciò, a meno che non si tratti di un'azienda patronale o di matti, nessuno si prmetterebbe di giustificare un centesimo investito in qualcosa che non è contemplato nella consulenza

@fedifaschifo

[–] [email protected] 1 points 6 months ago

@[email protected] al momento che siamo praticamente sconosciuti sicuramente no, ma un giorno chi lo sa, di una cosa però ne sono sicuro, se si continua cono sto atteggiamento di "protezione" e di chiusura verso praticamente tutto quello che non ci piace sicuramente non si va da nessuna parte. Un annetto fa un certo giornalista chiamato Michele Santoro cercava una piattaforma libera dove divulgare i propri contenuti e non avere rotture di balls in termini di censura da parte di You Tube, e non posso fare a meno di pensare che molti altri personaggi abbiano o abbiano avuto lo stesso problema, ma alla fine sono costretti ad optare per You Tube perché si ci guadagnano anche soldini dalle visualizzazioni, che si permettono prima di tutto di avere una vita agiata, ma anche di produrre contenuti di qualità, perché purtroppo e sottolineo purtroppo viviamo in un mondo di cacca, e tutto gira intorno ai soldi, indipendentemente se vuoi produrre per fini di lucro o fornire un servizio alla gente. Mi sono anche chiesto ( perché il fediverso mi piace tantissimo) cosa succederebbe se uno You Tuber facesse una Live qui su owncast o peertube, a parte i vari problemini tecnici che possono o non possono presentarsi, ma se si rischiano di avere uno sponsor non so fino a che punto gli abitanti del fediverso accetterebbero la cosa, almeno quelli più puristi. Morale della favola vogliamo che il fediverso si espanda? allora bisogna accettare qualcosina che non ci piace, altrimenti ci creiamo la nostra bolla perfetta e ci stiamo dove stiamo. Concludo dicendo che mancano anche le app ufficiali, su #mastodon e #pixelfed ci siamo e tra poco anche su #peertube, ma per il resto si ci arrangia come si può , ovviamente le app non sono di primaria importanza, ma la loro mancanza da l'impressione di "servizio di seconda scelta" quindi scarso